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Il tesoro di Santa Paola

Realtà

Ministero dell’Interno
(Roma 29 aprile 1995)

ministero dell'interno

Errore in…posa

Malgrado l’evidenza del nulla
hai voluto imbastire una storia,
arrestando la gente, per coprirti di gloria.
Adesso ché tutto accertato
perché
non ti emetti un mandato?

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Intervista
(Tiempo 14 agosto 1989 ed El Mundo 08 agosto 1999)

intervista a felice cultrera Intervista El Mundo

La calunnia

Figlia di tanti padri non disdegna
di andare a letto
con certi eroi dell’assurdità;
beffarda, ottusa, irriverente…
le affilate menzogne
propala fra la gente.

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Felice Cultrera cantore dei ricordi

Felice Cultrera cantore dei ricordi

La mia città

La mia città, barocca e insolente,
scura di lava e fulgida di gente
si affaccia, a volte, all’uscio del mio tempo:
le strade sporche, i muri offesi da epigrafi triviali
e l’aria accesa di occhi crepitanti.
la mia città,ricca di azzurri e povera di verde,
così tranquilla, eppur, così ruggente
cotta dal sole e da indolenza
sdentata d’alberi e stanca d’emergenza.
La mia città cosparsa di basilico e di chiese,
denigrata per mafia e ammaliata dal mare,
così vicina,eppur, così lontana
che quasi la ricordo.

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Un poeta siciliano alla ribalta

Un poeta siciliano alla ribalta

Germi di luce

Germi di luce rischiarano la
soffitta della mia memoria.

Sorpreso dai ricordi m’immergo
nei tuoi occhi di ieri.


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Cultrera denuncia a Italia por acusarle en falso de mafioso
(Tiempo 19 febbraio 2001)


Cultrera denuncia a Italia por acusarle en falso de mafioso

La Procura

Sognando di arrestare il papa
ti accontenti di rovistare
qualche cardinale,
e, a testa bassa, ti scagli
contro sistemi
legali e inamovibili;
mulini a vento
per la tua lancia fredda e senza luce.

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La injusticia como costumbre
(Nuria Van den Berghe La Tribuna 24 giugno 2002)

El Fiscal

Con risonanza di menzogne
anche la Spagna di mafia mi zampogna!
E nel gioco malizioso del potere
un giudice fallace, un’altra volta
si erge a giustiziere.


Traduzione dell’articolo: La ingiustizia come abitudine.

Scriveva il poeta siculo-spagnolo Felice Cultrera nel suo ironico libro Contrabbando di Luce: “È inaudito come una ristretta schiera di squallidi nani possa, per fini politici, infangare la verità burlandosi dell’innocenza.” Questa pungente frase mi viene alla memoria guardando le emeroteche, e notando come a volte, il quarto potere, alleato con oscuri interessi politici, possa emulare quei “Giudizi di Dio” medioevali, per assumere tutti gli aspetti di una autentica ordalia, in cui il tribunale della Santa Inquisizione è conforme agli apprendisti di Torquemada disposti allegramente al linciaggio mediatico di qualsiasi cittadino incomodo.
La cosa curiosa è che quando qualcuno “decide” che un altro essere umano “merita” di essere linciato lo fa unendosi alla ignobile teoria che “il fine giustifica i mezzi” e non è vero, esistono metodi tanto moralmente vergognosi, tanto antietici e antiestetici, che ripugnano anche alle persone più ignobili.
Così ho ripassato nelle emeroteche la singolare battaglia intrapresa da determinati mezzi di comunicazione contro Marbella, pura tergiversazione di un accanimento tanto abietto che farebbe arrossire  un aborigeno analfabeta per il suo spettacolo incivile.
Leggendo le vecchie notizie in compagnia del mio amico e maestro del linguaggio Felice Cultrera, non possiamo non meravigliarci di fronte alla perfidia e alla bassezza morale dell’essere umano. Nessuno mediamente onesto può avere tale capacità manipolativa e per giunta conseguire che queste sue menzogne e falsità compaiano, nero su bianco, sui giornali.
Purtroppo, le  scorie giornalistiche hanno avuto in Cultrera un bersaglio di obbligata referenza;  un uomo senza precedenti penali di alcun tipo è stato imputato per iscritto  di tutti i delitti del codice penale senza alcun peccato da parte sua che la “presunzione” di essere amico di Jesus Gil.
Ricordo tutto ciò, perché, precisamente, una sala completa di una udienza provinciale, concretamente quella di Ceuta, si è vista obbligata a rinunciare  a un giudizio per la eccessiva pressione giornalistica; i mezzi di comunicazione avevano condannato a priori alcuni imputati tanto che i giudici dovettero annullarlo.
Sono questi accadimenti  che spaventano il cittadino, come spaventosa è la lettera anonima ricevuta da Felice Cultrera  nella quale appaiono fogli manoscritti da istruzioni diaboliche per relazionarlo in trame criminali insieme a Gil.
Fogli e fogli fotocopiati che parlano di un progetto per utilizzare il poeta italiano come strumento di contagio, ossia manipolarlo vergognosamente in una cospirazione talmente vile che l’italiano non ha avuto altro rimedio che ricorrere al “Difensore del Popolo”
Mi domando, in quale sistema dobbiamo, non vivere, ma sopravvivere? E per giunta pregando che “non tocchi a noi” di suscitare l’interesse di questi “squallidi nani” di questa “casta ristretta” di individui che tengono nelle loro mani il nostro onore o il nostro disonore, la nostra tranquillità o la nostra rovina.
Qualsiasi guerra, tutte le guerre, hanno i loro danni collaterali  lasciando una scia di cadaveri.  Così  osservando tutto il montaggio delle accuse contro una persona integerrima come Cultrera, la cosa più normale è di affermare che non “c’è niente di personale” contro Cultrera , lui è, semplicemente, un danno collaterale.

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El Estado contra la mafia
(Intervieù del luglio 1999)

intervieu data 07 1999

L’onore
Hanno fatto dell’onore
una parola putrefatta
di senso abominevole
e spesso la si adatta
per accusare gente
che dell’onore
non ne sa un bel niente!


Traduzione dell’articolo:mi dedico solo ad affari normali

Sta per compiere 61, ma sembra di dieci anni meno anche se da tempo la polizia spagnola e italiana lo ritengono come uno degli alti responsabili della mafia nel nostro paese. “Sono stanco!” – dice Felice Cultrera – è un terribile linciaggio al quale mi hanno sottomesso senza alcun fondamento. Io non sono mai stato della mafia. Provengo da una buona famiglia di Catania che mai ha avuto a che fare con questi delinquenti.
Cultrera, di media statura, di bell’aspetto, sposato con Ana Muñoz Oriol, sorella della presidente locale del PP ha fama tra i suoi amici di essere un “misurato” però nessuno lo direbbe a vedere la sua bella villa chiamata Quo Vadis interiormente arredata con sculture classiche, oggetti d’arte, quadri importanti, angeli di marmo e tappeti cari.
“Il denaro per quanto ne possa avere non te lo puoi mangiare – assicura- Io ho cominciato a Catania come gioielliere all’età di 23 anni. Però mi piaceva viaggiare, visitare paesi nuovi, e così ho vissuto fuori dall’Italia quasi tutta la vita; cittadino del mondo,  anche se ancora conservo la nazionalità italiana con residenza  a Caracas.”
Parla con una punta di rabbia per le ultime informazioni che lo vincolano -di nuovo- con Benedetto Santapaola,   affari immobiliari con i Ramirez, e con il municipio di Marbella.
“La unica cosa certa è che il figlio di Juan  Ramirez (ex segretario del Tribunale di Marbella) è il mio avvocato da molti anni- afferma-  a Gil lo conosco come sindaco e niente altro, e in Italia ho soltanto una causa pendente insieme alla fabbrica di elicotteri Agusta, dove non è ipotizzato alcun reato. Se io fossi stato l’intermediario e non avessi comunicato l’inizio della trattativa con il governo legittimo dell’Arabia Saudita avrei dovuto pagare una ammenda di circa un milione di pesetas. Ma l’assurdo è che io non sono mai stato l’intermediario diretto.
Cultrera si mostra tranquillo nel difendersi dalle accuse. E lo fa con documenti ufficiali; la cancellazione della informazione pregiudizievole, nei suoi confronti, da parte del Ministero degli Interni italiano. “Che cosa le posso dire? Non ho niente da temere dalla giustizia italiana né da quella spagnola. Tutta questa confusione, da parte della polizia, potrebbe derivare che mi confondono con un tale Pasquale Cuntrera, catturato a Fuengirola l’anno passato; però il danno arrecatomi è troppo, anche per la mia famiglia. Io mi dedico solo a cose normali.”

Questa, e tante altre interviste ho dovuto rilasciare per difendermi dagli ineffabili untori delle Istituzioni, e tutto ciò per essere nato in Italia; un paese in cui, ai Santi e ai poeti che vi sono nati, si “contrappone” una confusa e ottusa inefficienza degli apparati dello Stato.
Felice Cultrera

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Ser de sur
(
Nuria Van den Berghe La Tribuna 21 aprile 2002)

Ser de sur

Rotaie del sud
Sulle rotaie del sud
la vita, con sfarzi di sole,
si dilegua;
sprizzi irruenti cadono dal cielo
e, tutto intorno, l’aria si riveste
di arguti occhi taglienti come lame.

Traduzione di : “Essere del sud”


Il sud è magico. E questa qualità, esoterica e sottile, ha la capacità di impregnare i nostri spiriti e renderli suscettibili a qualsiasi manifestazione di bellezza:architettura, poesia,letteratura,pittura.
Le espressioni artistiche si moltiplicano formando parte del paesaggio.
Essere del sud è una fortuna geografica, semplicemente, avere il dono di essere meravigliosamente diversi. Qualcosa come ricevere un acquazzone di genialità che ci bagna di una sensibilità genuina in sintonia con la terra.
E quando mi domando chi potrebbe essere l’esempio di un essere creativo e fecondo del sud. Sempre  mi viene in mente la stessa persona: il poeta siciliano e uomo delle arti Felice Cultrera, isolano di cuore e andaluso per vocazione,poliedrico e ampiamente rappresentativo, come lo fu l’uomo del Rinascimento, interessato in tutte le linee del conoscimento umano, dalle arti alla letteratura.
Poliglotta, viaggiatore instancabile, esteta per vocazione e druido del linguaggio è capace di dotare di qualità mediterranea, le antiche reminiscenze, con echi di vocaboli perduti e da tempo dimenticati.
Felice Cultrera è un personaggio notabile di Marbella, un innamorato di questa città incastonata nella Serra Bianca e cullata dai venti di levante.
A volte, lo incontro per parlargli di un mio immaginario progetto; una chiesa per gli angeli. Gli commento i bozzetti di Dieter Wetz, assessorato per un battaglione di cherubini geometri e un arcangelo esperto in piani regolatori e gli dico  che la chiesa avrà bisogno di un calice. E Felice, che ha questa capacità di entusiasmo tangibile che caratterizza gli spiriti superiori, si lancia a dissertare su incisori di grande capacità artistica,sopra arabeschi in metalli nobili e incrostazioni di pietre preziose perché, come è logico, capisce anche di gioielleria e bozzetti, ed è capace di disegnare un calice con un tempio dedicato agli angeli. Questo, è essere del sud, questa capacità creativa aperta a nuove prospettive, che afferra a volo qualsiasi iniziativa ed è anche capace di materializzarla e renderla palpabile,realizzabile,autentica.
Per chi non conosce Felice Cultrera.  È una esperienza umana che vi raccomando, perché è difficile  incontrare un meridionale così autentico e buona persona allo stesso tempo, un eccellente essere umano, capace di estasiarsi nella descrizione dei giovani pittori russi ai quali fa da mecenate per poi descrivere le qualità di suo figlio Leonardo, un bel ragazzo pitagorico esperto in informatica. Che brava gente la famiglia Cultrera!    Ed è il sud che da questa tipo di persone. Per il miscuglio culturale, per la caratteristica del mediterraneo di bagnare  con le sue acque cento paesi diversi, ciascuno con le sue leggende e tradizioni, con la sua storia e i suoi paesaggi,  ma con la caratteristica comune della luce. Questa luce magnifica che guarda all’est, e che al tramonto  dipinge serate interminabili in attesa di una luna di madreperla che si impadronisce ogni notte del firmamento, dipingendo paesaggi di ombre. Il sud è pura poesia, un sentimento più che un luogo di nascita,una intuizione spirituale radicata con la bellezza di uno stato mentale creativo e curioso. Che immensa fortuna essere del sud!

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Poema a Camillo Josè Cela

Traduzione della poesia dedicata allo spagnolo
Camillo Jose Cela premio Nobel per la letteratura

Il tempo

Orologi insaziabili
strimpellano,
sommessi,
il ticchettio del sempre:
rughe e ricordi
ci invadono,
in silenzio,
sulla cangiante sfera…


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Allucinante ma vero!!!

(…Ho tanta fretta che appena posso camminare con decoro.
In qualche parte mi attendono per accusarmi di qualcosa: nessuno
sa di che si tratta, si sa però che è urgente e se non arrivo è chiuso,
e come mi difenderò se busso e non m’aprono la porta?)

P. Neruda.

1993, nella Spagna di Torquemada, una tempesta mediatica di menzogne imbrattate di mafia, si abbatteva sulla mia persona.
Su mia richiesta, e in nome della verità, pregai il mio amico e avvocato Alessandro Attanasio di andare dalle cosiddette istituzioni per sapere i motivi che stavano distruggendo la mia reputazione.
Queste, le fasi cronologiche del caso.

Pag 1 pag 2 pag 3

 

 

 

 

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Lettera al Ministro degli Interni
(25/11/1993)

“Concorso”
Fermato per strada
da agenti in borghese,
con siculo accento… rispose.
Tradotto in prigione,
con grande rigore
fu condannato,
con strano verdetto,
per “Concorso di
stampo in dialetto”

 

Ill.sig.Ministro degli Interni. Roma

Sono Felice Cultrera,
nato a Catania e domiciliato in Marbella (Spagna), Casa Quo Vadis Calle Españoleto n.1
Mi rivolgo a Lei quale Ministro della Repubblica Italiana, nella speranza, nella certezza, di essere soltanto ascoltato. quale cittadino e non quale suddito.
Come rileverà dalla copiosa documentazione che le allego, da qualche anno sono oggetto di una concentrica aggressione (anche e soprattutto da fonti istituzionali) della quale non posso… difendermi perché  nessuno mi ha mai concesso, permesso, voluto ascoltarmi.
Ho scritto fiumi di inchiostro alle più alte cariche dello Stato; mai un riscontro (soltanto Strasburgo!)
Dalla Criminalpol italiana sono stato additato alla Criminalpol spagnola come rappresentante o inserito nella organizzazione del clan “Santapaola”(sic!?) con la quale non ho mai avuto a che fare: tutto questo forse a cagione della mia regione di nascita. (sono siciliano! ?)
Come ho detto sopra, ho reiteratamente chiesto alla Polizia italiana, attraverso il mio avvocato Alessandro Attanasio del foro di Catania, di darmi lumi e notizie sul linciaggio morale che subisco da anni (i giornali spagnoli mi hanno descritto come un pericoloso criminale e narcotrafficante: e alle mie querele rispondono che le notizie sono fornite dalla polizia spagnola che le attinge da quella italiana ? !)
Ebbene mi si risponde che siffatte notizie sono coperte dal…segreto.
Pertanto, la sola cosa che Le chiedo, sig. Ministro è quella di essere rivoltato come un guanto; che la mia vita, fin dall’infanzia sia esaminata ai raggi X e laser. Che una commissione di giudici, di esperti, di mafiologi, di 007 mi interroghi e mi chieda conto di tutto quel che ho fatto nei miei 55 anni di vita. Ma che non si continui a distruggermi sulla base di semplici illazioni e interessati, delittuosi pettegolezzi, alimentati e coltivati nella inaccettabile cultura del sospetto.
Con osservanza Felice Cultrera
Roma 25-11-1993

Come da copione, l’onorevole Ministro non si è degnato di rispondere. Il Questore, invece ha affermato che la divulgazione delle indagini non era ammessa. Non è dato sapere (e come si potrebbe!) perché i giornali spagnoli ne abbiano avuto il privilegio.
L’ingiustizia ringrazia
.

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( 17 settembre 2016)

 

 

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Alcuni mesi orsono mi sono recato a Catania per dare ai miei amici alcune copie della memoria dolorosa delle mie vicissitudini a causa della (in) giustizia al quale sono stato sottoposto da ben venti anni. Ieri pomeriggio mi è stata recapitata, per via postale, la seguente lettera alquanto Inquietante! In cuor mio, spero sia stato qualcuno che voglia spaventarmi. Nonostante ciò, ho incaricato il mio avvocato di andare in Procura per chiedere formalmente se sono indagato.

 

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Denunce

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