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Il tesoro di Santa Paola

Precisazioni

Dell’Utri & C
(I Siciliani maggio 1995)

Dell'Utri & C.

( …Non è doloroso che con la pelle di un agnello
innocente si faccia una pergamena?
E che da questa pergamena scarabocchiata
derivi la rovina di un uomo? )

W. Shakespeare

La diarrea diffamatoria dei “I Siciliani”

L’ignobile e diarroico articolo comparso sui Siciliani di Claudio Fava altro non è che un illuminante spaccato di certa giustizia, affiancata da giornali compiacenti, che in nome di velenosi sospetti versati nello schaker di alcuni impunibili barman dell’informazione, si trasformano in cocktail mediatici di inaudita ambiguità. “Dell’Utri & C” prospetta l’aberrante pezzo, sputando accuse e menzogne senza alcun fondamento giuridico e di fatto. Mi sarebbe piaciuto controbattere una per una le diffamazioni contenute nell’articolo con l’ autore del pezzo, dove sia Dell’Utri che le vittime indicate niente mai hanno avuto a  che fare né con la mafia né con qualsiasi forma di affari illegali desunti dal traballante teorema della Procura di Catania.
Questa l’Italia di ieri, di oggi e forse… di domani in cui, innocenti, degni di considerazione, vengono diffamati da impunibili gaglioffi dell’informazione.
Felice Cultrera.

 

 

Atto di citazione

 

 

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Marbella 14 giugno 2010

(Il mondo non è malvagio per quelli che fanno del male
ma per quelli che guardano e lo lasciano fare.)
A.Einstein

Al dott Umberto Brindani, (direttore del settimanale Oggi)

 

Egregio direttore,sento il dovere di manifestarle la mia solidarietà per il suo stoico e “ordinato” rifiuto di ospitare sul suo giornale la  pagina promozionale proposta dal Corriere della Sera: (Felice Cultrera fra realtà e menzogne)
In controtendenza alla verità di informazione, il suo editore ha preferito l’omertosa e rispettabile posizione di “chi non condivide”  per non avere niente a che fare con l’abc della coscienza.
Tutto ciò mi fa ricordare di essere nato in Italia, un paese in cui il privilegio della faziosità, usata da Pm birichini, prevale sulla verità documentata. Mentre ai “sacerdoti del sospetto” è concesso propalare accuse e menzogne infondate capaci di distruggere,come nel mio caso, persone lontani anni luce dai loro teoremi. Un ulteriore spaccato perpetrato dall’indifferenza basata sul principio che le verità cristalline faticano ad imporsi su un giornale serio e decente come il suo. L’ingiustizia ringrazia!

Felice Cultrera

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Da “Sette” 25 giugno 2010

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