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Il tesoro di Santa Paola

Precisazioni

Ciò ho dovuto patire per la incapacità investigativa di cinici inquirenti che invece di indagare su chi e per come mi abbia bollato,senza alcun motivo,

da molti anni come riciclatore,narcotrafficante ed esponente della mafia nella Costa del Sol distruggendo criminalmente la mia immagine con false informazioni apparse puntualmente ogni anno nella stampa iberica e da me regolarmente denunciate.

(Non ho mai avuto precedenti penali,non sono mai stato, prima d’ora perseguito da mandati di cattura,non ho mai commesso alcun reato, ho sempre disposto di regolare passaporto.)

A niente sono valsi i miei esposti ove chiedevo di essere “rivoltato come un calzino”.Sarebbe bastato avermi convocato per poter chiarire quei punti ritenuti oscuri dell’assurdo teorema fatto alle mie spalle, senza alcuna possibilità di difesa oppure di aver dato obbedienza al prescrittivo disposto dell’articolo 358 C.P.P.( ricerca e controllo degli elementi di prova a favore dell’indagato) perché questo calvario non fosse stato, da me, mai vissuto…

In tutto questo tempo mi sono augurato che più approfondite e reali indagini abbiano, alla fine, fatto giusta luce e, in nome della verità, spazzato tutte le false accuse fondate su una artificiosa costruzione di sospetti e deduzioni.

Ritengo questa mia lettera un “atto dovuto”in difesa della verità impunemente calpestata dai miei infaticabili accusatori che hanno preferito accanirsi per il conseguimento della mia distruzione umana e sociale in nome di una giustizia spettacolo grazie alla quale eco, dopo tanti anni, vengo ancora infangato con calunnie senza senso.

Grazie per l’ospitalità.

Distinti saluti
Felice Cultrera

 

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Meninno, l’inviato di Santapaola sulla piazza finaziaria svizzera
(Corriere della Sera 8 agosto 2000)

(All’improvviso mi trovai imbavagliato e
avvolto nelle lenzuola della calunnia
che a dispetto della verità mi…sopraffece.)

F. Cultrera

In risposta al Corriere

Un ulteriore spaccato di inesistenti delitti pennellati di mafia; il giudice spagnolo a cui si riferisce  l’articolo è stato condannato a un anno di allontanamento dai tribunali spagnoli dal consiglio superiore della Magistratura di quel paese per delle irregolarità, fomentate dalle assurde informazioni, poi cancellate dalla polizia italiana. Il magistrato che lo ha sostituito nell’inchiesta ha archiviato il caso per mancanza assoluta di indizi (sic!). (finalmente, uno spiraglio di luce nei bassifondi della maldicenza). Il Giovanni Meninno, citato nel servizio, non è mai stato né il mio braccio destro, né mai ha avuto a che fare con la mafia. Di lui, ormai defunto, si potrebbe dire che aveva il pallino di approfittare della fiducia della gente.
Ma nel tritacarne di certa informazione anche le supposizioni, prive di qualsiasi fondamento, fanno salsiccia. L’ingiustizia ringrazia!
Felice Cultrera

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(Dio vi perdoni ma io non posso.)
Elisabetta I d’Inghilterra.

Le calunnie spagnole

L’arroganza mediatica di certa stampa spagnola supera di gran lunga l’altrettanto vergognosa consorella italiana. Purtroppo la madre degli sciacalli è sempre incinta, e a niente è valsa la palese estraneità ad ogni accusa nei miei confronti. L’assedio degli imbecilli, incapaci di una corretta  informazione, sembra avere la meglio sulla penisola iberica. I miei denigratori, da me parecchie volte denunciati, si sono difesi e continuano a difendersi dicendo che le notizie le hanno apprese dalla stampa italiana. ( un ridicolo cane intento a mordersi la coda)  Purtroppo, fino a quando la legge lo permetterà, saranno in tanti a scrivere menzogne e miserabili scoop capaci soltanto di infangare la verità. Niente a che vedere con i paesi civili in cui le calunnie, prive di fondamento giuridico, vengono punite nei tribunali.
Ma purtroppo, ahi noi! Questa è la Spagna di ieri, di oggi e forse…di domani.
Felice Cultrera

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